Un matto vicino al confine, un vecchio rifugiato sentimentale. Io sono colui che aspetta la fine. Granello in un oceano di sale. trigpim

venerdì 3 febbraio 2012

UnaStoria - Oltre

Il tag UnaStoria è interamente dedicato ad un racconto che io Emanuela A. stiamo creando a due mani di notte in notte. Buona lettura!

Sensi di colpa. arrovellarsi sdraiata su un divano collocato in uno spazio fatto d’inchiostro.
Tornare indietro forse non era stata una buona idea. È inutile scappare, cercare di ingannare il tempo mentendo ai propri sentimenti. Bocca chiusa pur di non rovinare questi attimi, rubati alle circostanze, agli sbagli, al resto … Dolce finzione: è arrivato il momento di spezzarla. Ogni fibra di me, impaziente, non riesce a non comunicare. Sudore e bocca asciutta. Brividi. Buio.

La sente tra la trama del divano e le pieghe sparse del mondo. Qualcosa. Apre gli occhi, lucine in quella stanza coperta di sangue nero.
<<Fiore…dormi?>> sapeva già la risposta.
Infatti non rispose.

La strinse con molta forza, le bloccò tutti i suoi movimenti, elettrici e senza senso.
(irrazionale movimento delle lancette dell’orologio)

Scosse di cuore aperto. Lasciava una scia, come se potesse percepire la via per quella ferita e per quei ricordi.

Mano rigida sulla fronte. Il mio corpo diventò la sua coperta. Pressione per dar senso.
<<Lucida, ti prego lucida … qui sono>>
Non poteva impedirle di sanguinare.  In fondo ognuno sanguina a modo suo.
Aveva il modo per collegare i lineamenti delle immagini. Il polso logoro ha oramai la pelle incisa – a volte penso che la pelle non sappia più come ricucirsi da sola.
 La penna trae linfa ed è libera come un dito che all’impazzata traccia figure nel vento, per il puro piacere di disegnare.

La pelle del viso si assottiglia sempre di più al suo tocco. Diventa permeabile. Alcune sensazioni entrano, altri pensieri escono fuori. È un caos. Un continuo incidentarsi a velocità diversa, traiettoria diversa.
E poi un corpo estraneo lentamente incide. Si attorcigliano attorno alla penna personali astrazioni. La mia moltitudine di pensieri si aggancia pian piano alla punta d’acciaio della penna di Poeta. Da questa però fuoriesce caldo sangue, pieno di parole … un numero finito di letterine mi avvolge. Hanno una consistenza leggera. Forse colpa del sonno che sta per soggiogarmi.

‘con ogni mia lettera di sangue costruirò sulla tua carne pulsante’

Episodi precedenti:
Primo Incontro
Istinto di creare

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