Un matto vicino al confine, un vecchio rifugiato sentimentale. Io sono colui che aspetta la fine. Granello in un oceano di sale. trigpim

lunedì 23 gennaio 2012

Aggraziata sfida

-Sarò capace, ai tuoi occhi, Lupo, di unire grazia e fantasia, stupore e attesa, la notte e il suo buio multicolore, in una fiaba di snaturata e bellissima follia?-
-Snaturata dici? E perchè mai?-
-Perchè, mio caro Lupo...-

Del colore e delle sue forme. Tutto ovattato, morbido, la luce filtra venata di azzurro irradiando noi. Il nostro terreno è fertile, ricoperto di pelliccia calda e iridi screziate continue, l'una di seguito all'altra. Ci muoviamo lenti sulla madre fertile, tuti verso il nucleo, il centro di vita e luce. E' come una calamita per noi.
Aspettiamo con trepidante attesa l'arrivo del Messaggero divino. Lui, dalle possenti ali ronzanti, raccoglie il sacro seme mentre tutto tace. Lo porta via per offrirlo alla luce divina. Ringraziamo ogni giorno la luce per i suoi messaggeri. Al loro confronto possiamo solo strisciare. Il nucleo è caldo e rigoglioso, del colore del nostro dio. E' una foresta indescrivibile, carica del nutrimento che a noi viene offerto con grazia. 
La nostra vita è ineramente dedicata al nucleo: ognuno di noi traccia la sua scia, divora il suo percorso per poi giungere al nucleo. Ci sono tanti mondi come questo, se ne scorgono in lontananza nello spazio infinito, ma ogni colonia ha il suo.
Di fronte ad una sola minaccia tremiamo: la Bestia Rossa. Dall'alto cala su di noi, inferocita, cibandosi delle nostre carni inermi. Prende uno, due di noi, e poi ritorna negli inferi da cui è giunta. Spietata e magnifica, noi lo sappiamo, ma anche di tale svenura ringraziamo la luce.
Ecco! I nostri avi si tramandano di generazione in generazione la storia di tale avvenimento: la luce scompare, il nostro dio crolla, sparisce, al suo posto una luce diversa, in cui tutto si bagna di argento, e l'universo esplode di suoni. Noi, tremanti, ci raggruppiamo in unico bozzolo crestato aspettando la fine. Molti di noi non ce la fanno, non arrivano al ritorno del dio luminoso: i loro corpi scivolano giù dalla nostra terra trascinati dal vento.
Nonostante questo noi ringraziamo il riorno della luce, gloriosa e vittoriosa sul buio.
Viviamo per il nucleo, muoriamo per il nucleo.





-...è surreale.-

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