non scrivo più. è vero, ormai passo gran parte del mio tempo a far caciara, a rubare soldi ai piccioni, rubare i loro attimi di pace su un terrazzo che fra poco ribollirà di verde e afa estiva.
Vedi, caro mondo, io sono una bestia di odio e carne, di pelliccia e pelle inutile, fragile; sono forse anche un pò nobile, che ci vuoi fare? mi piace crollare dal sonno, quasi allo sfinimento, mi piace vedere le vene sulle mani e sentirmi scrittore.
In sostanza non sto scrivendo nulla, forse solo uno stato d'animo, inquieto, di qualcuno che la notte è più sveglio del giorno.
Mi trema tutto e gli occhi viaggiano per fatti loro. Non c'è più nessuno a parte il cinguettio degli uccelli fuori: loro sono svegli come me, si chiamano e si scambiano messaggi d'amore. Mi fa paura tutto questo, un senso di colpa nel trasgredire le insulse leggi del padre: io non voglio dormire, non mi interessa, io parlo al vuoto e ben mi sta; forse col tempo diverrò lettore, scrittore e regista.
O forse no.
Forse seppellirò quei fantasmi...ma il più sta nel mio essere negromante: adoro richiamare i morti e interrogarli, questa è la verità.
Forse farei del bene ad abbracciare questi miei piccoli difetti e lasciar campare le mie occhiaie schiacciate su di un cuscino.
Buonanotte tesoro mio, mi mancava tanto scrivere qui.
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