Un matto vicino al confine, un vecchio rifugiato sentimentale. Io sono colui che aspetta la fine. Granello in un oceano di sale. trigpim

sabato 27 ottobre 2012

Verde

Gli alberi aspettano con calma lo sbocciare di una due gemme ogni tanto, piccoli figli su dita nodose di vecchia; al loro schiudersi gli vengono presi, comprati al mercato del venerdì o rosicchiati da un topo o un bambino. I frutti ancora verdi non piacciono a nessuno: se per sbaglio un morso, le rughe fanno capolino e le parole si increspano. Buttato dietro un cespuglio, a stento i vermi.

Poor Little Nietzsche by Robbyp



"Che ci fai la dietro?"
e che può rispondere, acerbo?
"Hai tutto il tempo. Quando ti giri ti trovi qui. Nessun altro, solo tu."
Ha la buccia screziata di giallo e un graffio cicatrizzato dal sole. Non parla e distrugge, piccolo in un corpo grande, allontana i più e si perde nella poca acqua di una pila. Trova il modo di rialzare il capino, aspetta l'abbraccio, sanguisuga. 
"Non aspettare più, non succhiare nettare senza chiedere, pretendi vita quando sei un frutto morto. Pianta quei semi che hai, renditi utile"
E' tutto un terremoto perchè i pensieri si accavallano.
"Non pensare."
E' carico di rabbia, una corrosiva alchemia. Un ingranaggio creato per rendere la bomba inesplosa ma innescata. 

Non è solo questo, non è solo. E' la vità e la più bella forma di sorriso che mai si è concesso.

2 commenti:

  1. "So che odi gli ehi ma non me ne sbatte, sbattitene anche tu". (Del post di Monster and men)
    A quanto me la vendi questa frase?

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  2. Oh oh XD un pezzo di anima a quanto lo fai? mica si compra, vola, sbatte sui muri, in questo caso del digitale, ed eccolo sulla tua tastiera, una foglia al vento...

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