Un matto vicino al confine, un vecchio rifugiato sentimentale. Io sono colui che aspetta la fine. Granello in un oceano di sale. trigpim

lunedì 6 febbraio 2012

...dove mi hai portato?







"Dovevo scrivere di te da tanto tempo. Di te che ho avuto il culto, di te, da sempre mia fede, da sempre monito, controllo. Mi sono sentito perso, tagliato senza una fine, lasciato al mondo con un pezzo di meno.
Non capivo perchè. Tutt'ora è difficile.
Difficile parlarti quando non lo faccio da tanto. Quando tutte le peggiori schifezze tu le hai viste e...me ne vergogno. Mi perdoni, lo so. Ma non basta.
Tante volte me lo sono detto, ma ogni volta la pietra è sempre fredda, sempre uguale. Tutta morta. 
Però...l'ultima volta...sono successe tante cose e...mi sono sentito diverso. Ho pulito quel vetrino sporco, avrei voluto il tuo spolverino rosso per quelle lettere ma...tante cose sono andate via...le raccolgo con cura le ultime rimaste. Penso che l'orologio con l'aereo ce l'abbia Alessandro...sai che si sposa? Fra poco...ci stiamo tutti preparando. Io...ho l'orologio del nonno Ciccino, l'ho recuperato e con papà avevamo provato a sistemarlo ma nulla...capita...nell'armadio ho la spada, sulla mensola la scacchiera. Nello scrigno la pistola porta-chiavi e...il tuo libro sull'aeromodellismo...ce l'ho in camera io sopra la testa. Ho la tua felpa blu/viola e il giubbotto di pelle, quelli sempre. La piastrina...quella non me la poteva togliere nessuno. Il marinaio...ora vedrò di recuperare anch'esso. So che...non è necessario...ma ci tengo. Un sacco. Poi...le sai un pò di cose, non c'è bisogno che le dico.
Mi manchi.
Sai...non conosci...avrei voluto presentartela. Mi ha un pò...cambiato il mondo, un pò salvato. Lei...giocava da bambina con me quindi indirettamente vi conoscete...però vorrei presentartela qualche volta. Ci tengo.
Senti...io...mi sento un pò così...dovrei chiedermi scusa per il male che mi faccio. Io...vorrei...non lo so.
Non ce la faccio proprio a piangere per bene...se ti va ti scrivo più spesso...ti racconto anche dell'università...te l'aspettavi psicologia? Penso si...penso anche che quel ritratto sia stato azzeccato.


Notte Aquila."

2 commenti:

  1. Mxs si avvicinò con un mazzo di Camelie. alcune erano freschissime, altre erano secche (da anni le conservava. inoltre quante Calendule!
    "No no... queste no" lo corresse "almeno, non tutte" ne lasciò una sola.
    quando il loro bacio divenne scortese non si fermarono: lo tramutarono in una dolce carezza. "Stai attento" e aspettò in macchina il suo ritorno.

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  2. (fai finta che non ti stia scrivendo niente. fai finta che è solo un po' di vento che entra da una finestra lasciata aperta per sbaglio. quello che hai scritto è proprio bello, anche se "bello" è una parola troppo riduttiva.)

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