-Che, non ti basta Lupo?-
"Dannate ali...e io qui a contar sassi". Gratto una guancia ruvida, la mia, e con non poco fastidio mi scrollo di dosso la pioggia.
Inondò d'acqua delle povere formiche passeggere, e chissà quante, prima d'allora ne aveva calpestate. La realtà gli piaceva sempre meno, o almeno faceva finta di non apprezzarla mordendone i bordi. Bordi già molto mangiucchiati di per se. Scriveva ogni tanto, in terza persona, come il passato. Aveva blocchi e inchiostri e un quaderno sempre con se.
Tutti i fogli bagnati. La strada lurida miagola di gatti in calore. -Cosa avranno da scaldarsi con questo freddo...-
Gambe congelate, "sarebbe meglio trovare un giaciglio improvvisato e fare un sonnellino".
Non vuole dormire lui. Per fortuna che Maika lo porta a letto di peso, se no col cavolo, ma anche sotto le coperte lui pensa e stringe i denti e si contorce sul giusto/sbagliato. Glie ne importa. La verità è che se non fosse stato per un occhio carico di significati, lui non sarebbe ancora sveglio adesso. Rimuginare su cosa poi? Sul nulla.
-Ma che ci posso fare?- sbraita il mannaro tra uno starnuto e l'altro. L'Orso gli rimbocca le coperte e continua a leggere il suo libro di poesie.
Il Drago, che sa il fatto suo, vola per il si e per il no sui tetti stanchi, pensando alla morte imminente, a rivederli quasi fosse l'ultima volta.
-Non mi cala questa cosa, per nulla.- Un satiro è alla porta della capanna di lamiere e scarti. -Oh, sono stato presuntuoso a dire di averti eliminato.-
Si mette comodo, tasta il cuscino su cui è seduto e che lo divide dal terriccio ghiacciato.
-Giuro che ti uccido Belbata.-
-Fai un pò tu...come ti pare.-
Alla fine il branco crolla, e anche Drago è al suo posto, raggomitolato a spirale. I più se la dormono di brutto, persino Libra. Sto ancora un pò sveglio. La stella in alto a sinistra...quella sopra la lampadina...tra la lampadina e il bordo in alto della finestra, quella lì. Quella forse lo sa a cosa sto pensando prima di addormentarmi.
Il sole lo sa che non è ancora il suo momento. Si nasconde ancora un pò sotto l'orizzonte: non è tanto bravo però, gli si vedono i primi raggi, di un rosso/arancione fortissimo. Dama raccoglie legna e sterpaglie per accendere il fuoco. "A colazione...ricotta e cacao..." giustamente viene naturale pensare allo speck. E non è neanche un'idea sua.
Si specchia le cicatrici su di uno specchietto divelto. I grilli fanno il gioco del silenzio.
Lamiera e Stella.
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