Un matto vicino al confine, un vecchio rifugiato sentimentale. Io sono colui che aspetta la fine. Granello in un oceano di sale. trigpim

venerdì 13 gennaio 2012

Palpebre in stato alterato di coscienza

Invidiaccia nera.
-Che, non ti basta Lupo?-
"Dannate ali...e io qui a contar sassi". Gratto una guancia ruvida, la mia, e con non poco fastidio mi scrollo di dosso la pioggia.

Inondò d'acqua delle povere formiche passeggere, e chissà quante, prima d'allora ne aveva calpestate. La realtà gli piaceva sempre meno, o almeno faceva finta di non apprezzarla mordendone i bordi. Bordi già molto mangiucchiati di per se. Scriveva ogni tanto, in terza persona, come il passato. Aveva blocchi e inchiostri e un quaderno sempre con se.


Tutti i fogli bagnati. La strada lurida miagola di gatti in calore. -Cosa avranno da scaldarsi con questo freddo...-
Gambe congelate, "sarebbe meglio trovare un giaciglio improvvisato e fare un sonnellino".
Non vuole dormire lui. Per fortuna che Maika lo porta a letto di peso, se no col cavolo, ma anche sotto le coperte lui pensa e stringe i denti e si contorce sul giusto/sbagliato. Glie ne importa. La verità è che se non fosse   stato per un occhio carico di significati, lui non sarebbe ancora sveglio adesso. Rimuginare su cosa poi? Sul nulla.
-Ma che ci posso fare?- sbraita il mannaro tra uno starnuto e l'altro. L'Orso gli rimbocca le coperte e continua a leggere il suo libro di poesie.

Il Drago, che sa il fatto suo, vola per il si e per il no sui tetti stanchi, pensando alla morte imminente, a rivederli quasi fosse l'ultima volta.

-Non mi cala questa cosa, per nulla.- Un satiro è alla porta della capanna di lamiere e scarti. -Oh, sono stato presuntuoso a dire di averti eliminato.-
Si mette comodo, tasta il cuscino su cui è seduto e che lo divide dal terriccio ghiacciato.
-Giuro che ti uccido Belbata.-
-Fai un pò tu...come ti pare.-

Alla fine il branco crolla, e anche Drago è al suo posto, raggomitolato a spirale. I più se la dormono di brutto, persino Libra. Sto ancora un pò sveglio. La stella in alto a sinistra...quella sopra la lampadina...tra la lampadina e il bordo in alto della finestra, quella lì. Quella forse lo sa a cosa sto pensando prima di addormentarmi.

Il sole lo sa che non è ancora il suo momento. Si nasconde ancora un pò sotto l'orizzonte: non è tanto bravo però, gli si vedono i primi raggi, di un rosso/arancione fortissimo. Dama raccoglie legna e sterpaglie per accendere il fuoco. "A colazione...ricotta e cacao..." giustamente viene naturale pensare allo speck. E non è neanche un'idea sua.
Si specchia le cicatrici su di uno specchietto divelto. I grilli fanno il gioco del silenzio.

Lamiera e Stella.


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